Vi ricordate di Base Gaia, il primo cohousing dal basso di Milano? Ve ne avevamo parlato qui.

Curiosi di sapere come sta andando, a che punto sono? L'abbiamo chiesto direttamente a loro! Gustatevi questo racconto e venite a trovarli a Experimentdays Milano!

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Un anno fa eravamo ancora un piccolo gruppo di 4 famiglie alla ricerca di nuovi interessati a condividere i nostri stessi sogni e qualche passo già realizzato: c’era un terreno candidato all’acquisto e la scelta dei professionisti che ci avrebbero seguito.

In questo anno siamo cresciuti fino ad arrivare ai 10 nuclei familiari che stanno dando vita al sogno e abiteranno Base Gaia.

Ci siamo guardati e conosciuti tutti insieme, abbiamo condiviso le nostre aspettative, i nostri dubbi, e i nostri perché di una scelta come questa, abbiamo limato qualche spigolo e siamo diventati un bel gruppo tondo tondo, pronti a rimboccarci le maniche per fare sul serio.

Abbiamo così fondato una società cooperativa per darci una forma giuridica e abbiamo acquistato il terreno opzionato in precedenza.

Abbiamo lavorato duro con tutti i professionisti che ci stanno seguendo con immensa pazienza; architetti e costruttori, commercialista e banche, avvocato e notaio, per seguire ogni fase di avanzamento del progetto, cercando di fare scelte che ci assomigliassero e nelle quali ognuno di noi si riconoscesse.

Parallelamente abbiamo mantenuto aperto un dialogo con il Comune di Milano, per costruire insieme nuove forme dell'abitare, ancora poco conosciute in questa grande città.

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Settimanalmente abbiamo lavorato sul senso degli spazi privati e su quello degli spazi comuni, ragionando sulle necessità che possono soddisfare e sulle progettualità' che potranno ospitare.

Abbiamo elaborato la forma esterna di questa nostra casa, definito tagli e forme delle singole unità abitative, degli spazi comuni, e individuato l'impresa che si occuperà di costruire la casa (Biohouse). Abbiamo steso, revisionato, depositato e firmato statuti, convenzioni e atti.

Progetti e documenti sono stati consegnati alla commissione deputata e dopo tanto lavoro, oggi siamo in attesa dei permessi per costruire.

Ma il lavoro è ancora e sempre molto! Anche se siamo fermi per qualche mese in attesa delle approvazioni necessarie, ne approfittiamo per concentrarci su di noi.

Ci siamo suddivisi in sottogruppi di lavoro, per approfondire tematiche specifiche e poter poi confrontarci in plenaria con le idee più chiare su temi quali le relazioni e le dinamiche interne tra Basisti (così ci chiamiamo amichevolmente) e per la futura vita in cui condivideremo ben più di uno spazio comune, o le relazioni da coltivare con il territorio e la città, sul web e per le iniziative cui siamo invitati a partecipare.

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Siamo certi che molto presto Base Gaia sarà un luogo reale. L’articolo 38 dell’atto costitutivo della Cooperativa, d’altronde, dice: “Siamo belli e avremo la fortuna degli audaci”.

Quando abbiamo partecipato a Experiment Days lo scorso anno pensavamo di riuscire a trovare altre famiglie interessate a portare avanti il progetto con il gruppo originario dei 4, ma in realtà in quell’occasione questo obiettivo è andato buco. Ci ha permesso però di crescere come gruppo e di capire che strada intraprendere, per creare materiale informativo e divulgativo sulla nostra esperienza ed arrivare a più persone. Experiment Days ci ha permesso di raccontarci e dunque chiarirci le idee e rendere ancora più forte il progetto che avevamo in mente fino a farlo diventare realtà.

Anche se ancora non viviamo tutti insieme pensiamo di avere intrapreso un percorso che ci ha portato alla conoscenza profonda dei nostri ideali dell’abitare, tema sul quale ci confrontiamo costantemente negli incontri che settimanalmente ci vedono riuniti.

La cosa più importante per chi sceglie di vivere in cohousing è senza dubbio unirsi ad un gruppo che sia mosso dagli stessi desideri e necessità, un gruppo con cui condividere una stessa idea che si fa progetto e successivamente realtà.

È indispensabile una carica di intraprendenza e coraggio. Chi, come noi, decide di intraprendere questo percorso dal basso (un gruppo che si costituisce e poi dà vita ad un progetto), non ha sicurezze in partenza e non può far altro che scommettere su di sé.

Utopia? No, e noi ne siamo la prova. Ci vogliono dedizione, passione, molto tempo e parecchie energie che vengono quotidianamente spese ma anche ripagate dai piccoli successi, dalle decisioni condivise e dalle risoluzioni degli inevitabili conflitti.

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È fondamentale scegliere un buon team di professionisti che siano sì esperti del loro lavoro, ma che abbiano anche la capacità di comprendere un progetto così complesso e ambizioso, nonché una buona dose di creatività e pazienza.

L'innovazione richiede spesso la capacità di cambiare prospettiva e di rimettere tutto in discussione per trovare compromessi che non abbiano il sapore della rinuncia e che tengnao sempre e comunque conto della strada già fatta.

Di fronte a tanta complessità ci si potrebbe chiedere… ma ne vale la pena? La risposta di Base Gaia e' OVVIAMENTE Sì!!!

La possibilità di concretizzare scelte diverse che sono la declinazione di un sistema di valori diverso è una enorme opportunità.

Nel nostro caso, condividere un percorso condiviso per un abitare collaborativo significa essere disposto a intrecciare vite, esperienze, storie, abitudini e interessi, perché questo diventi un motore di energia pulita e rinnovabile in tutti i sensi!