11/11/2016No Comments

Incentivare il cohousing nella pubblica amministrazione? Ne parliamo a Sharitaly

Abbiamo parlato tante volte dei vantaggi di vivere in un’abitazione collaborativa: qualità delle relazioni, mutuo aiuto, risparmio energetico ed economico, in generale una migliore qualità della vita. Ma le ricadute positive vanno spesso oltre i confini della coabitazione: pensiamo, ad esempio, a quando la sala comune viene messa a disposizione per gli incontri delle associazioni della zona, o quando al suo interno vengono offerti servizi per tutti i cittadini come il doposcuola, la palestra o la biblioteca, a quando uno o più appartamenti vengono destinati a persone fragili che si integrano così nella comunità di abitanti, o quando il giardino, non più privato ma pubblico, diventa un luogo di socializzazione per tutto il vicinato. Le abitazioni collaborative assumono così un valore non solo per chi ci abita, ma anche per il quartiere e la città.

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Alcune amministrazioni hanno colto prima di altre questo valore e negli anni hanno sperimentato pratiche per facilitare la nascita e lo sviluppo di questo modello abitativo.

Non è semplice però per gli abitanti tradurre i benefici che la coabitazione porta alla città in termini quantificabili e verificabili nel tempo; d’altra parte per gli aministratori, dati i rarissimi precedenti, non è altrettanto semplice predisporre strumenti legislativi, urbanistici e finanziari che favoriscano, anche economicamente, questo modello abitativo.

1006094_606879596087983_4534961479559952375_nProprio a partire dagli esempi che abbiamo in Italia, due anni fa, in occasione di Experimentdays Milano 2014, avevamo organizzato un convegno di studio per esplorare il valore pubblico dell’abitare collaborativo. Avevano portato le loro esperienze l’amministrazione di Vimercate, che con un bando pubblico ha alienato un terreno comunale a prezzi calmierati destinandolo al Cohousing La Corte dei Girasoli (di cui vi avevamo parlato qui) e l’amministrazione di Bologna, che ha ridotto gli oneri di urbanizzazione ai cohousers del progetto Mura San Carlo in cambio del loro impegno nel recupero di alcune aree dell’adiacente Parco della Pace. C'era stata poi una tavola rotonda con progettisti e amministratori per costruire un linguaggio comune attorno alle abitazioni collaborative, capire come valutare il loro interesse pubblico e come gestire e normare gli interventi.  Infine nel pomeriggio, in collaborazione con il Master in Housing Sociale e Collaborativo, i diversi aspetti della questione (urbanistici, legali, finanziari, gestionali e pianificazione) erano stati affrontati in gruppi di lavoro.

A due anni da quel convegno, vogliamo fare insieme il punto della situazione con il seminario Perchè e come incentivare il cohousing nella pubblica amministrazione. Allargheremo la nostra visione oltre i confini italiani, ascoltando l’esperienza di Menno Vergunst, progettista e residente del cohousing Vrijburcht), un intervento edilizio incentivato dalla città di Amsterdam e progettato in un dialogo costante (almeno una volta al mese) tra amministratori e comunità di residenti. E poi avremo l’esperienza di Marco Guerzoni del Comune di Bologna, Tommaso Goisis del Comune di Milano ed Emanuele Bana, presidente della cooperativa Cohousing Base Gaia, di cui vi abbiamo spesso parlato e che proprio negli ultimi mesi si è trovata alle prese con la scrittura degli accordi con il Comune. Modererà l’incontro Gianni Dapri (esperto urbanista e architetto dello studio Oau Associati, con cui sta seguendo proprio il progetto Base Gaia)

Sarà un confronto interessante perché avremo attorno allo stesso tavolo il punto di vista delle amministrazioni, dei progettisti e dei cohousers, e proprio attraverso le diverse voci proveremo a mettere a fuoco non solo le buone pratiche applicate fino ad oggi, ma anche i principali nodi critici e i passi che ancora vanno fatti per rendere queste procedure sempre più snelle e diffuse.

 

Come partecipare?

14670722_1005938396182099_7491184998628406394_nL’incontro si svolgerà il 16 novembre dalle 11 alle 13 a BASE Milano e fa parte del programma di Sharitaly. Per partecipare basta acquistare il biglietto qui (chiedeteci il codice sconto di HousingLab!). Questo non sarà l’unico incontro dedicato all’abitare collaborativo: dalle 9 alle 11 ci sarà infatti la tavola rotonda Si può Fare! 5 storie di successo e visioni future dell’abitare collaborativo e nel pomeriggio due workshop per scoprire come contaminare i contesti abitativi con servizi innovativi, coinvolgendo le comunità di abitanti. Se siete interessati anche ad altri temi sull’economia della collaborazione date un’occhiata al programma delle due giornate di Sharitaly!

23/03/2016No Comments

Arrivano i Cohousing Drinks

Da aprile arrivano i Cohousing Drinks, le occasioni per scoprire tutti i segreti del cohousing e incontrare i tuoi futuri vicini di casa, il tutto davanti a un buon drink all'interno degli spazi Lago.

 

 

In ogni Cohousing Drink affronteremo un tema specifico del progettare, costruire, vivere cohousing con la testimonianza di coabitanti che ce l'hanno fatta o esperti del tema. Seguirà sempre un momento di presentazione di progetti in corso e di networking. Quindi se sei parte di un gruppo di amici che cerca altre famiglie per realizzare un cohousing o un singolo in cerca di gruppi o progetti cui aderire, i Cohousing Drinks sono l'occasione giusta per incontrare persone con bisogni simili ai tuoi e costruire comunità di futuri cohousers.

Si parte il 7 aprile presso Open (viale Monte Nero 6, Milano) insieme ai cohousers di Base Gaia. Ci avevano già parlato della loro esperienza con questo post e durante Experimentdays Milano, il 7 aprile ci racconteranno gioie e fatiche del progettare e costruire il cohousing dei propri sogni! Chi meglio di loro può rispondere ai dubbi e le domande di aspiranti cohousers?

Nei successivi Cohousing Drinks parleremo di agevolazioni e finanziamenti per cohousing, di forme giuridiche per la costruzione condivisa e conosceremo i coabitanti de La Corte dei Girasoli di Vimercate presso l'Appartamento Lago, clicca qui per scaricare il programma dei primi 4 appuntamenti.

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I Cohousing Drinks sono organizzati da CohousingLab, rete di professionisti esperti in accompagnamento e sviluppo di abitare collaborativo e sociale, in collaborazione con Lago.

Il costo di partecipazione per ogni incontro è di 5 euro, comprensivo di aperitivo. Partecipazione gratuita per i soci HousingLab.

I posti per i Cohousing Drinks sono limitati, pertanto iscrivetevi agli incontri che vi interessano compilando il questo form

Per maggiori informazioni contattteci a info@housinglab.it

 

06/10/2015No Comments

Base Gaia chiama Terra

Vi ricordate di Base Gaia, il primo cohousing dal basso di Milano? Ve ne avevamo parlato qui.

Curiosi di sapere come sta andando, a che punto sono? L'abbiamo chiesto direttamente a loro! Gustatevi questo racconto e venite a trovarli a Experimentdays Milano!

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Un anno fa eravamo ancora un piccolo gruppo di 4 famiglie alla ricerca di nuovi interessati a condividere i nostri stessi sogni e qualche passo già realizzato: c’era un terreno candidato all’acquisto e la scelta dei professionisti che ci avrebbero seguito.

In questo anno siamo cresciuti fino ad arrivare ai 10 nuclei familiari che stanno dando vita al sogno e abiteranno Base Gaia.

Ci siamo guardati e conosciuti tutti insieme, abbiamo condiviso le nostre aspettative, i nostri dubbi, e i nostri perché di una scelta come questa, abbiamo limato qualche spigolo e siamo diventati un bel gruppo tondo tondo, pronti a rimboccarci le maniche per fare sul serio.

Abbiamo così fondato una società cooperativa per darci una forma giuridica e abbiamo acquistato il terreno opzionato in precedenza.

Abbiamo lavorato duro con tutti i professionisti che ci stanno seguendo con immensa pazienza; architetti e costruttori, commercialista e banche, avvocato e notaio, per seguire ogni fase di avanzamento del progetto, cercando di fare scelte che ci assomigliassero e nelle quali ognuno di noi si riconoscesse.

Parallelamente abbiamo mantenuto aperto un dialogo con il Comune di Milano, per costruire insieme nuove forme dell'abitare, ancora poco conosciute in questa grande città.

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Settimanalmente abbiamo lavorato sul senso degli spazi privati e su quello degli spazi comuni, ragionando sulle necessità che possono soddisfare e sulle progettualità' che potranno ospitare.

Abbiamo elaborato la forma esterna di questa nostra casa, definito tagli e forme delle singole unità abitative, degli spazi comuni, e individuato l'impresa che si occuperà di costruire la casa (Biohouse). Abbiamo steso, revisionato, depositato e firmato statuti, convenzioni e atti.

Progetti e documenti sono stati consegnati alla commissione deputata e dopo tanto lavoro, oggi siamo in attesa dei permessi per costruire.

Ma il lavoro è ancora e sempre molto! Anche se siamo fermi per qualche mese in attesa delle approvazioni necessarie, ne approfittiamo per concentrarci su di noi.

Ci siamo suddivisi in sottogruppi di lavoro, per approfondire tematiche specifiche e poter poi confrontarci in plenaria con le idee più chiare su temi quali le relazioni e le dinamiche interne tra Basisti (così ci chiamiamo amichevolmente) e per la futura vita in cui condivideremo ben più di uno spazio comune, o le relazioni da coltivare con il territorio e la città, sul web e per le iniziative cui siamo invitati a partecipare.

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Siamo certi che molto presto Base Gaia sarà un luogo reale. L’articolo 38 dell’atto costitutivo della Cooperativa, d’altronde, dice: “Siamo belli e avremo la fortuna degli audaci”.

Quando abbiamo partecipato a Experiment Days lo scorso anno pensavamo di riuscire a trovare altre famiglie interessate a portare avanti il progetto con il gruppo originario dei 4, ma in realtà in quell’occasione questo obiettivo è andato buco. Ci ha permesso però di crescere come gruppo e di capire che strada intraprendere, per creare materiale informativo e divulgativo sulla nostra esperienza ed arrivare a più persone. Experiment Days ci ha permesso di raccontarci e dunque chiarirci le idee e rendere ancora più forte il progetto che avevamo in mente fino a farlo diventare realtà.

Anche se ancora non viviamo tutti insieme pensiamo di avere intrapreso un percorso che ci ha portato alla conoscenza profonda dei nostri ideali dell’abitare, tema sul quale ci confrontiamo costantemente negli incontri che settimanalmente ci vedono riuniti.

La cosa più importante per chi sceglie di vivere in cohousing è senza dubbio unirsi ad un gruppo che sia mosso dagli stessi desideri e necessità, un gruppo con cui condividere una stessa idea che si fa progetto e successivamente realtà.

È indispensabile una carica di intraprendenza e coraggio. Chi, come noi, decide di intraprendere questo percorso dal basso (un gruppo che si costituisce e poi dà vita ad un progetto), non ha sicurezze in partenza e non può far altro che scommettere su di sé.

Utopia? No, e noi ne siamo la prova. Ci vogliono dedizione, passione, molto tempo e parecchie energie che vengono quotidianamente spese ma anche ripagate dai piccoli successi, dalle decisioni condivise e dalle risoluzioni degli inevitabili conflitti.

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È fondamentale scegliere un buon team di professionisti che siano sì esperti del loro lavoro, ma che abbiano anche la capacità di comprendere un progetto così complesso e ambizioso, nonché una buona dose di creatività e pazienza.

L'innovazione richiede spesso la capacità di cambiare prospettiva e di rimettere tutto in discussione per trovare compromessi che non abbiano il sapore della rinuncia e che tengnao sempre e comunque conto della strada già fatta.

Di fronte a tanta complessità ci si potrebbe chiedere… ma ne vale la pena? La risposta di Base Gaia e' OVVIAMENTE Sì!!!

La possibilità di concretizzare scelte diverse che sono la declinazione di un sistema di valori diverso è una enorme opportunità.

Nel nostro caso, condividere un percorso condiviso per un abitare collaborativo significa essere disposto a intrecciare vite, esperienze, storie, abitudini e interessi, perché questo diventi un motore di energia pulita e rinnovabile in tutti i sensi!

20/01/2015No Comments

Visioni di cohouser

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Cosa succede quando un gruppo di futuri Cohouser si deve allargare? Passare da 4 a 10-12 nuclei è un’impresa importante: il cambiamento è molto grande e si deve verificare che ci sia una visione condivisa e le aspettative non siano molto diversificate.

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Le famiglie di Base Gaia ci hanno chiamato per lavorare con il nuovo gruppo ed elaborare insieme un’idea condivisa. Il lavoro ha due scopi principali: conoscere meglio i membri del gruppo e verificare la coerenza delle attese, delle idee progettuali e le ideologie. Abbiamo condotto e facilitato due giornate, usando strumenti dal mondo del design dei servizi per immaginare scenari futuri, scegliere e anche fare cambiare idea agli altri.

Inoltre abbiamo usato il gioco di ruolo per metterci dei pani degli altri e per esprimere idee diverse delle nostre.

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Dopo le due giornate, i nuclei nuovi al progetto hanno espresso il desiderio di continuare a fare parte del processo. Infine abbiamo estratto i timori, le paure e i dubbi che si devono affrontare in modo da poter continuare serenamente insieme.

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Grazie Base Gaia per questa occasione e in bocca al lupo!