06/07/2015No Comments

@Scambiocasa: quando la casa diventa un’opportunità per viaggiare. #xdaysmi15

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“Il primo scambio è sempre un’emozione speciale e anche una preoccupazione grande per i mille dettagli da curare. Il nostro primo scambio è stato con una famiglia di Siena e di sicuro sarà indimenticabile. E’ la prima volta che vivi la città non da turista ma da visitante, la prima volta che invece di stare in una piccola camera d’albergo ti trovi in una casa ampia con personalità e tante possibilità, la prima volta che fai la spesa e cucini qualcosa nella tua nuova cucina e la prima volta che accetti e dai consigli e suggerimenti preziosi sul nuovo posto; questa prima volta non la puoi scordare.”

Così Alicia Jimenez, originaria della Spagna e residente a Torino, racconta il suo primo scambio effettuato grazie a Scambiocasa.com, il più ampio circuito nello scambio di casa e di ospitalità nel mondo.

Quando Ed Kushins fondò l’organizzazione (in inglese HomeExchange.com) nel 1992 in California, era convinto che lo scambio di casa fosse l’alternativa ideale alle formule classiche di soggiorno quali case in affitto, alberghi o villaggi turistici poiché tale formula permette, a costi ridotti, di viaggiare, da solo, in coppia, in famiglia o tra amici, al di fuori dei sentieri battuti dal turismo di massa.

Tutto quello che bisogna fare è iscriversi al portale e mettere a disposizione la propria abitazione iniziando a progettare la propria vacanza.

E così ha fatto Alicia qualche anno fa, diventando uno dei più di 63.000 soci di HomeExchange.com in 154 paesi del mondo.

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“Dopo il primo scambio c’è stato di tutto” racconta “scambi in Italia, paese meraviglioso ma un po’ caro per il turista, in Europa (Francia, Inghilterra, Irlanda, Danimarca, Olanda, Repubblica Ceca) e perfino in America (tre mesi in Canada in quattro case diverse più una settimana a Chicago). Scambi simultanei per la maggior parte perché questa è la nostra casa ma anche non simultanei (in questo momento ci devono uno in Grecia e un altro a Seattle e non vediamo l’ora di andarci). Brevi o lunghi. Con prime o seconde case. Ci sono state case piccole, grandi, vecchie, nuove, con il giardino o senza, in centro o in periferia, in città e in paesini. Con architetture e stili tanto diversi.” Già perché non è vero che si possono scambiare solo case grandi e belle, Scambiocasa.com offre una varietà unica di appartamenti e dimore, che riflettono la diversità delle persone che scelgono questo nuovo modo di organizzare le vacanze. Molto spesso un piccolo appartamento nel cuore di una grande città è molto ambito e può essere scambiato più facilmente, magari con una grande casa sulla spiaggia.

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“Del primo anno ricordo in particolare la deliziosa casetta tradizionale nell’isola di Valentia Island, in Irlanda, in un micro paesino bellissimo. Nel secondo anno abbiamo vissuto un mese a Montreal in pieno centro, nel bellissimo quartiere di Mont Royal con giardini e parchi dappertutto. Ci siamo sentiti abitanti di quella città per quel periodo. Ci sedevamo sui nostri gradini di casa la sera a veder passare la gente e abbiamo anche fatto amicizia con i simpaticissimi vicini cileni. Dell’anno scorso non posso non parlare dell’incredibile casa dell’Ottocento con un giardino gigantesco a Moordrecht, un paesino olandese vicino a Gouda. Quando eravamo sdraiati nel nostro giardino a guardare tutti i tipi d’imbarcazioni che passavano davanti a noi sul canale, abbiamo creduto di stare in un film. Quest’anno invece all’ultimo abbiamo deciso di andare a visitare un nuovo paese, la Repubblica Ceca e una gentile famiglia ha accettato la proposta al volo e ci ha lasciato la loro casa di Praga nei giorni che volevamo noi. Non è incredibile?”

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Bello, vero? Ma come allontanare preoccupazioni e timori legati al lasciare la propria casa a sconosciuti? Il motto condiviso dagli appassionati di Scambiocasa.com, e da tutti coloro che si affidano a ScambioCasa.com, è “Tu sei nella mia casa mentre io sono nella tua”, per cui è molto probabile che all’inizio le persone con cui si scambia la propria casa abbiano le stesse paure. L’essenza che sta alla base di Scambiocasa.com e dell’intero circuito di HomeExchange.com è il rispetto reciproco per uno scambio basato sulla fiducia tra le parti. Se poi si vuole partire tranquilli e sereni, basta qualche accorgimento come mettere da parte gli oggetti preziosi, in una stanza chiusa o in cassaforte. Ma pensiamola anche così, fare uno scambio permette di avere sempre qualcuno in casa, il modo migliore per dissuadere i ladri mentre si è in vacanza.

Tanti i vantaggi dello scambio casa, ce li racconta sempre Alicia “Risparmi soldi ma soprattutto conosci posti nuovi, posti nei quali non saresti mai andato e che si possono rivelare unici, e anche gente nuova, che a volte è molto chiacchierona e finisci per fare amicizia con loro, e altre sono più formali ma non mancano mai di darti informazioni e di offrirti il loro aiuto per qualsiasi cosa. Ti senti protetto, ti senti accompagnato.

Poi per i bambini non c’è modo migliore di viaggiare, loro arrivano a ogni casa nuova con un’illusione fuori dal comune e corrono a scoprire ogni angolo sentendosi subito come a casa loro. E’ un’avventura, qualcosa di magico.

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Non solo una vacanza ma anche un’occasione di crescita “Abbiamo imparato ad adattarci a tutti i tipi di letti, di bagni, di elettrodomestici, di condizioni. E adesso ci sentiamo più aperti, più dinamici, più ricchi in tutti i sensi.

Mi sento di raccomandare questo sistema a chiunque ami viaggiare. L’ho già fatto, alcuni amici e conoscenti si sono iscritti grazie alla mia testimonianza. Finché vivremo, continueremo a fare scambi. Questo è sicuro.”

Curiosi di saperne di più?

Scambiocasa vi aspetta a Experimentdays 2015!

27/04/20132 Comments

Housing – a personal-collective issue, part 1

I would like to share with you some thoughts i am having. these are parts of my soon complete dissertation. Comments and suggestions are very welcome. hope you can enjoy it.

Housing. Part 1. what is the home?

“ It is (the home), most basically, shelter from the elements; it is security and privacy from the outside world; it is space in which to relax, learn and live; it is access to more or less comfort, but the home also places the household in a specific neighborhood context which may influence accessibility to relatives, friends, shopping, leisure, public services and employment ”. (European parliament)[i]

The home is something we all consider to be a protected place for our families and ourselves. It is a civil right of a first degree as we consider it a shelter. The home is also a status, a demonstration of possessions and a dream. Many people spend most of their earnings on the house (approx. 30% of the income in USA and Europe).

The concept of the house and the home as we know it today has changed radically in modern times. Most people in developed countries perceive the home as a private space. A place separated from the outside public space and where people can also find inner private rooms to isolate themselves from others. Housing in Europe in the middle ages had basically no private spaces. The same spaces were used for living, working and sleeping. The concept of the bedroom in fact, is rather new. If you ask people what is the most private space in their house they are likely to answer the bedroom or the bathroom. Both of the rooms are new concepts that were integrated into houses mainly after the world wars[ii].  When we think about the home we think about a place that hosts one or more members of the household, divided into rooms that have specific purposes. In his book “species of spaces”[iii] Perec describes the apartment as a together of rooms where people do various activities. He describes the use of the house by the people living in it putting an emphasis on the single rooms. By doing that, he creates a caricature of the house uses. He also asks if it is really necessary that the rooms would be divided by the activities and not by other means. In his ironic way, Perec draws conclusions on the apartment: “two elementary conclusions may be drawn that I offer by way of definitions

1. every apartment consists of a variable but finite number of rooms

2. each room has a particular function “

Those rooms, so much isolated and specialized are pretty new. In fact, the corridor that allows rooms to have a single entrance is an invention from about 100 years. Until then, rooms were connected and had often two doors. Therefor passing inside a room just to reach another one was a normal thing to do. Corridors “were developed as a tool to separate different groups of people – the servants – from the served, the jailed from the jailors, and workers from distractors. By separating circulation from destination, they increased the efficiency through which people could move through buildings, while at the same time turning rooms into a series of dead ends[iv].

The house quickly became a private space where one can decide to not come and interact with the other people inside. Some rooms remain “common” like the kitchen, the bathroom or the living room. Nevertheless, more and more often the bedroom in modern houses includes a private bathroom and a TV. This makes the occasions for encounter inside the house even less frequent.

The house is the institution of our age of abundance. If we have seen before how what we own is shaping our personal identity, where we live, is the space where all of those are collected and exhibited. Our personal identify is reflected in our homes.  The house is full with furniture, objects of use and decoration that personalize it and give it (and the people live in it) a unique image. In his book ‘dell’abitare’, Maurizio Vitta writes [v] : “A house narrate the resident, it draws its figure, it represents the resident in front of others and for others in the extent to which it is put into shape by those who live it."

The house and the home are of great importance to the modern western society. The separation from the outside, from the public sphere is probably what makes it so important. This is also relatively new. In many cultures, still the house is not a limit of proximity. People in Mongolia, for example will open the door of a tent any time they want just to look inside and see who is in there. The living tent has is by no means a separation. It is a shelter from the elements but not a barrier for other people. In the same way, the Mongolian tents are big living spaces that include all activities of everyday life. Only few families have their kitchen separated from the rest of the house. Private activities, like sexual relationships are actually happening outside the tent in the privacy of the dark night.

So, the house is a lot about balancing private and public space. in the next part i will talk about this balance and how is it different in different societies. 


[i] HOUSING POLICY IN THE EU MEMBER STATES: Directorate General for Research, Working Document, Social Affairs Series. http://www.europarl.europa.eu/workingpapers/soci/w14/text1_en.htm retrieved 06.03.2013

[ii] Worsley,  Lucy.  History of the Home. http://www.bbc.co.uk/history/british/middle_ages/history_of_home.shtml retrieved 06.03.2013

[iii] Perec, G. (1999) Species of Spaces and Other Pieces. Trans. John Sturrock. London: Penguin Books

[iv] Jusczyk, Tad. Consider the corridor: lessons from architectural history. http://inside.shepleybulfinch.com/2011/02/consider-the-corridor-lessons-from-architectural-history/ retrieved 06.03.2012

[v] VITTA, M. (2008) Dell’abitare. Corpi spazi oggetti immagini, Einaudi, Torino.